La raccolta differenziata è un gesto responsabile e doveroso per la tutela dell’ambiente e del futuro nostro e delle nuove generazioni e come sappiamo, la spazzatura casalinga va suddivisa per materiali.

La divisione principale è tra ‘umido’, cioè tutto ciò che ha origine animale o vegetale e tutti gli altri rifiuti. Ma vediamo insieme di cosa si compone la spazzatura che produciamo, per capire come gestirla.

 

Qualche dato sui rifiuti prodotti in Italia

Ogni cittadino italiano in un anno produce circa 497 kg di rifiuti urbani e ne ricicla il 51%, un ottimo risultato possibile solo grazie alla pazienza e al senso di responsabilità di ciascuno di noi.

Questa mezza tonnellata che produciamo è fatta da:

  • 39,5% rifiuto organico
  • 19% carta e cartone
  • 12% vetro
  • 8% plastica

Seguono metallo, legno, rifiuti elettronici e altri residui.

 

Fonte: www.isprambiente.gov.it (pagina 52)

Te lo aspettavi?

 

I rischi di una scelta sbagliata

L’organico è quindi il rifiuto che produciamo in maggior quantità. Il problema di gestione della spazzatura si fa igienico oltre che estetico: la maggior parte dei nostri rifiuti è proprio “umido” e deperibile. Un contenitore sbagliato trasforma facilmente la cucina in una bomba batteriologica! Specialmente in estate, quando a causa delle alte temperature l’organico tende a deteriorarsi con rapidità, lasciando sgocciolature e cattivo odore, la scelta della pattumiera è fondamentale.

 

I criteri di scelta per la pattumiera ideale

Se carta e cartone e vetro comportano rischi minori per l’igiene, la plastica coi suoi imballaggi del fresco segue lo stesso criterio dell’organico, richiede attenzione e parametri precisi. Ecco allora una lista delle qualità da ricercare in una pattumiera che contenga efficacemente tutti i tipi di materiali:

  1. Facilmente Igienizzabile: qualsiasi materiale contenga, la pattumiera non deve temere lavaggi approfonditi a base di sostanze disinfettanti per la sicurezza e la salute di tutti, a maggior ragione se predisposta all’umido che genera cattivo odore in breve tempo.
  2. Leggera: deve essere facile da svuotare e da spostare. Perché possa essere un “lavoretto di casa” per i bambini preparare il sacco da gettare ma anche per spostarla agilmente per pulire a terra o collocarla in luoghi diversi in base alle stagioni, ad esempio in estate sul balcone.
  3. Capiente: imballaggi voluminosi, soprattutto cartoni e plastica, riempiono subito lo spazio disponibile, meglio scegliere dimensioni compatibili con uno svuotamento che non debba essere per forza giornaliero!
  1. Resistente: i materiali che la compongono devono resistere non solo al tempo e alla normale usura dei prodotti che usiamo ogni giorno ma anche ai rifiuti stessi, che possono graffiare le superfici o eroderle.
  2. Salvaspazio: meno spazio occupa e meglio è, d’altronde già soltanto per farla al meglio, c’è bisogno di almeno 4 contenitori e purtroppo le case non vanno ingrandendosi di pari passo alla coscienza ecologica!
  3. Bella: un oggetto di uso quotidiano, sempre in vista e sempre in uso. Finiti i tempi in cui la si poteva nascondere sotto il lavello (e pessima abitudine: i germi proliferano!), adesso la pattumiera della differenziata deve avere un nuovo appeal!

 

Ti viene in mente un modello che coniughi tutte queste qualità?

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Vieni a vedere!